È venerdì 19 aprile, ore 21.00. Si è deciso di iniziare il campionato verso la fine del mese per godere di temperature più gradevoli. In effetti le otarie e i pinguini imperatore gradiscono molto la frizzante temperatura di stasera.
Arrivo in campo con un leggero ritardo, quando la partita è già entrata nel pieno. Sul tabellone vedo indicati un 4 e un 1 luminosi e sgrano gli occhi quando capisco che i 4 sono per noi. I compagni di squadra mi mettono subito al corrente di quello che mi sono persa: nel primo inning la squadra ospite, i Ducks di Staranzano, hanno messo a segno qualche buona battuta che ha permesso loro di segnare un punto, ma un ottimo strike out di Zotti e una presa al volo di Monty hanno messo fine alla frazione di gioco. Gli Spriss Rangers sono partiti alla grande in attacco: i primi otto battitori del line-up hanno fatto un eccellente lavoro di mazza, portando a casa ben quattro punti che chiudono il primo inning.
Nel secondo inning s’iniziano a vedere cose pregevoli che sorprendono perfino noi, ma che sono fonte di grande automotivazione. Emiliano Zotti sulla pedana di lancio coglie al volo una battuta alta ma insidiosa e la passa fulmineamente ad Alba Zulini in prima che tocca il sacco, eliminando il corridore che aveva incautamente staccato. Cris Fabbro, la nostra inamovibile interbase, raccoglie al volo in plastico tuffo una fucilata che quasi passa tra le gambe del corridore e finisce nel suo guanto a pochi centimetri da terra.
Niente di fatto per i Ducks che finiscono l’attacco con uno zero. Il nostro attacco funziona abbastanza bene, ma gli avversari reagiscono con efficacia e dobbiamo accontentarci di un solo punto.
Il terzo inning fila via leggiadro, con uno Zotti che non concede nulla e una difesa che chiude subito con tre out veloci. In attacco riprendiamo il filo con una serie di battute valide da parte di Fabbro, Montini, Mauro Viezzoli, Zulini e Sarah Pardini che, scegliendo bene i lanci e correndo come il vento (insomma… chi più chi meno), segnano un altro bel 4 sul tabellone. Siamo quasi a metà match con un sontuoso 9 a 1.
Sul quarto inning, c’è un cambio sulla pedana di lancio, con Zotti che cede il posto ad Andrea Giurissa, recentemente appassionatosi al lancio, che ci stupisce con la tua ipnotica tecnica a pendolo. Gli avversari infatti girano “solo quando te lo dirò ioooo”: Monty avanza grintoso in esterno centro per raccogliere un out al volo e un fulmineo doppio seconda-prima ad opera di Fabbro e Zulini conclude l’attacco staranzanese. Il nostro attacco, tecnicamente definito “fiapo”, si rivela un nulla di fatto, con tre eliminazioni veloci e uno zero interlocutorio.
Quinto inning. Dal monte concediamo qualcosa e le anatre mettono nido sulle basi (nota di copyright: ringrazio Andrea Giurissa per questa bellissima metafora) e portiamo quasi subito 2 out a casa, ma un paio di battute insidiose e un paio di indecisioni fanno entrare 4 punti.
Inizia quindi a farsi sentire un filo di tensione. Non bisogna sedersi sugli allori, e neanche nei nidi perché sono occupati dalle anatre, bisogna invece reagire e provare non solo a mantenere il vantaggio, ma addirittura ad incrementarlo.
L’attacco è rutilante. La new entry, Daniele Moro, colui che qualche giorno fa spavaldamente dichiarava “devo solo capire come battere”, sembra averlo capito nel giro di due giorni e mette a segno la sua quarta valida (se magari poi me lo spieghi come si fa, grazie!). Tutto funziona alla grande e chiudiamo l’inning con quattro punti. Siamo 13 a 5.
Al sesto inning, il “nuovo” coach Enrico Ermacora si alza dalla panchina ed entra nella formazione. I suoi lanci sono sciolti ma inesorabili, il terzo doppio gioco della serata, nato da una sinergia tra Fabbro e Giulia Sandrin in prima base, ci permette di chiudere l’inning veloci e indolori, grazie anche all’assistenza di Monty per Viezzoli che elimina il corridore in terza. In attacco continuiamo a fare il nostro, portando a casa altri 2 punti.
Inizia il settimo e ultimo inning. L’obiettivo è: fare tre out. Erma è ancora sulla pedana di lancio e continua il suo ottimo lavoro. Daniele Moro cerca un miracolo in esterno, mancando di un soffio una presa al volo che sarebbe stata spettacolare, Sarah Pardini in seconda base vuole commuovere tutti cercando di stoppare una palla A MANO NUDA, ma noi siamo crudeli e non ci commuoviamo. Un out in prima su assistenza di Viezzoli dalla terza base e (mi pare) un out al volo del catcher Go Bonutti (non è che posso fare gli out in prima e anche ricordarmi tutto!). Ma intanto entrano due punti. La tensione sale, gli avversari sono agguerriti e danno il loro massimo per cercare la rimonta. Ma l’atletico Cris Fabbro in interbase mette fine alla contesa con la sicura presa al volo di una battuta a campanile.
Abbiamo vinto 15 a 7. Una cosa praticamente mai vista. Complimenti ai Ducks per l’ottima prova sportiva e per il clima davvero amichevole in campo, e fuori dal campo.