Il week-end appena trascorso non e’ sicuramente uno dei tanti, ma fa parte della ristretta schiera dei fine settimana da riocordare. In due giorni i Rangers sconfiggono in semifinale il Junior Parma, capolista del girone A e in finale il Bollate, squadra lombarda imbottita di oriundi.
In semifinale il protagonista assoluto e’ il lanciatore Cossar che in sette riprese mette a tecere le mazze emiliane. All’ottavo sale sul monte il closer Tamaro che chiude l’incontro senza difficolta’. Risultato finle di 7 a 1 per i Rangers, il che la dice lunga sulla superiorita’ dimostrata sia in difesa sia in attacco.
Gara due si sviluppa sotto il segno dell’equilibrio. Il partente tradizionale Zorzenon Marco non riesce ancora ad esprimersi ai livelli cui siamo abituati e quindi il manager Pantoja decide di far iniziare la partita ad un altro dei talenti ospitati dal bullpen bisiaco: Matteo Tonellato che scende sul risultato fermo sul 1 a 1 dopo aver gestito la gara per sette riprese; essendo infatti un atleta Juniores (classe 1987) per regolamento non puo’ lanciare piu’ di 7 inning. Al suo posto viene scelta l’esperienza di Tamaro che dopo un buon inizio cedera’ il posto prima a Marco Zorzenon e poi a Stefano Pilat all’esordio con la casacca dei Rangers. Questo alternarsi di lanciatori costa ben 4 punti, ma l’attacco bisiacco, aiutato dai rilievi lombardi che concedono molte basi ball, segnano nelle ultime riprese i 5 punti sufficienti per vincere.
L’ultima eliminazione viene effettuato dall’interbase Da Silva che raccolglie una battuta in diamante, bacia la pallina e brucia in prima il corridore del Bollate, seguendo le orme dell’altro grande interno che negli anni scorsi ha difeso il diamante dei Rangers, Paolo Da Re, il quale, nella partita che e’ valsa la prozione in serie A2, ha fatto lo stesso giesto.
Un altro grande obiettivo e’ stato raggiunto quindi dai Rangers che si stanno cofermando come una realta’ importante che puo’ sostenere la responsabilita’ di rappresentare il baseball del Friuli Venezia Giualia in Italia.
Unica piccola nota negativa e’ stata la cornice in cui si e’ celebrata la festa: il pubblico praticamente non c’era, con le tribune popolate da una ventina di spettatori, tutti a seguito delle proprie squadre del cuore. Forse la scelta di giocare la finale a Reggio Emilia non e’ stata delle migliori, data la presenza di altre zone d’Italia dove la passione per il beseball e’ ancora viva nel pubblico e che magari poteva portare allo stadio qualche persona in piu’. Dire che si poteva giocare in Friuli e’ troppo di parte, ma forse prediligere zone come Parma o Bologna e dintorni non sarebbe stata una scelta sbagliata.
Comunque sia ora e’ tempo di festeggiare e di tornare a pansare al compionato, sperando di poter raggiungere altri importanti risultati.