Sono le ore 21.00 di venerdì 8 luglio. Un venerdì come tanti, la solita partita. Quasi scontata: gli Spriss Rangers si scontrano infatti sul campo di Redipuglia contro i Drei Biers, la squadra di San Lorenzo Isontino, i più volte vincitori del campionato amatoriale FVG, gli attuali primi in classifica, ma soprattutto quelli che quest’anno non ne hanno ancora persa una: finora hanno infatti vinto tutti i match.
Sicché sappiamo che la partita sarà piacevole, ma siamo ben consci che, per vincere, ci vorrebbe una specie di miracolo. Tanto più che due dei nostri migliori giocatori sono assenti, sembra infatti che Centini sia in pellegrinaggio a Barbana, mentre Fabbro sia in crociera in Slovenia.
Iniziamo in difesa. Zotti lancia bene, gli avversari partono morbidi, senza forzare troppo, e gli Spriss riescono a effettuare subito tre eliminazioni, due giocate interne e una al volo di Monty in esterno, lasciando che la casellina del tabellone indichi uno zero.
In attacco gli Spriss si dimostrano da subito agguerriti: i nostri migliori battitori sono ovviamente i primi in line-up e, tra battute potenti e insidiose e qualche errore della difesa Drei Biers, entrano ben due punti per la squadra di casa.
Qualcuno fotografa incredulo il tabellone, affinché resti impresso nella memoria il fugace momento in cui siamo stati in vantaggio. Infatti il secondo attacco degli avversari fa subito ammosciare tutti i nostri sogni di gloria, poiché un potentissimo fuoricampo e qualche bella valida consentono agli ospiti di segnare quattro punti. Ma non ci perdiamo d’animo, nonostante l’attacco successivo si riveli un flop, visto che le tre eliminazioni giungono quasi immediate, senza neanche permetterci di provare a correre per le basi.
La terza difesa vede sempre sulla pedana di lancio il solido Zotti, che nel corso del match riesce non soltanto a mantenere sempre la calma e la lucidità, ma mette a segno anche due eleganti strike-out che vanno ad alleggerire il lavoro di eliminazione della difesa. Eliminazioni al volo spettacolari del sempre efficace Monty, prese sicure del nostro valido Go in terza base, Mauro Viezzoli che le ferma interbase… Genny Gregorin in seconda base ferma un missile terra aria che le passa sopra la testa, scompigliandole i capelli e, mancata per un soffio l’eliminazione al volo, non perde lucidità e la passa istantaneamente in seconda, realizzando un out. La difesa funziona come un orologio svizzero. Una battuta potente dei Drei Biers vola sopra la prima base, impegnando l’esterno destro Luca Cotza in una corsa scomposta a perdifiato che si conclude con una presa al volo poco ortodossa, ma efficace. La palla, nonostante l’espressione mista di sgomento e terrore di Luca, resta nel guanto ed è out. E gli avversari terminano di nuovo a zero.
Il terzo attacco dei padroni di casa ha un che di frizzante. Le nostre ottime mazze fanno perfettamente il loro lavoro, ma non solo: l’esperienza si fa vedere, perché ogni minima incertezza della difesa avversaria viene sapientemente sfruttata a nostro vantaggio per rubare basi e segnare punti. Due preziosissimi punti, quelli che ci riportano in pareggio.
Il quarto inning è il più delicato. Siamo 4 a 4. Sulla pedana di lancio sale il sempre glaciale Enrico Ermacora, il meno esperto tra i lanciatori del match, ma anche qui la difesa compie davvero delle imprese mirabolanti e le tre eliminazioni arrivano prima che i corridori possano raggiungere casa base.
Gli avversari stanno facendo i conti e sanno che 7 meno 4 fa 3. Pertanto gli ultimi tre inning vedranno come protagonista in pedana colei che finora era rimesta seduta davanti al dugout spargendo terrore: Serena Filiput, la lanciatrice temutissima da tutti.
Ma anche noi sappiamo fare i conti e sappiamo che, se riuscissimo a portarci in vantaggio, potremmo forse, FORSE, anche pensare di vincere clamorosamente.
Ma l’impresa ci sembra talmente spropositata che non osiamo crederci e non osiamo neanche ipotizzarla a voce alta. Ogni tanto qualcuno azzarda un timido “Ma in pratica se desso noi rivemo a…” e poi si ferma, per non sfidare la sorte.
Il quinto inning inizia con la nostra difesa. Serena stasera dà il meglio di sé. Sfodera tutto il repertorio dei suoi temibili effetti e gli avversari, anche i più preparati ed esperti, cadono vittime dei suoi lanci potenti e ingannevoli. Zero punti.
Ed ecco che alla quinta difesa accade ciò che nessuno si sarebbe aspettato. Come un copione già visto nei precedenti inning, gli Spriss lottano coi denti e con la terra rossa per strappare due preziosissimi punti.
Alba Zulini, in box di battuta, non si fa intimorire e gira la mazza, non riesce ad arrivare in prima, ma una palla persa dal catcher avversario alle sue spalle permette all’audace Monty di raggiungere salvo in scivolata il piatto di casa base.
Il quinto inning si conclude quindi con il nostro impensabile vantaggio. Siamo davvero 6 a 4. Contro i Drei Biers. Una cosa inaudita. Il nostro preciso reporter Andrea Giurissa immortala più volte il tabellone luminoso, per fermare questo magico attimo.
Da qui in avanti dobbiamo soltanto difendere, anche coi denti se necessario, quel nostro vantaggio. Il dugout redipugliese si fa silenzioso. La tensione inizia a farsi sentire. L’unico che urla a squarciagola è Zotti, mentre Luca Cotza, in panchina con lui, prega in silenzio. Il fidato Valeriano Pozzar dà istruzioni, suggerisce e coadiuva il coach nelle decisioni strategiche.
La difesa Spriss continua a lavorare senza errori. Ma in campo, al sesto inning, si muove ben poco, perché Serena abbatte tutti gli avversari prima che possano fare alcunché, lasciandoli direttamente sul piatto.
La seconda parte dell’inning si conclude con un nulla di fatto e zero punti, nonostante un pregevole tentativo di bunt di Giulia Sandrin.
Siamo all’ultimo attacco dei Drei Biers. Per recuperare dovrebbero segnare due punti. Tutto può ancora succedere.
Il battitore avversario è un osso duro, uno di quelli che colpisce senza paura anche le potenti palle della nostra Serena.
Dopo due foul ball che gli servono per prendere la misura, riesce infatti a colpirla bene e molto forte, proprio in direzione della terza base. Corre verso la prima base, già certo di arrivare salvo. Ma il nostro eroico Go alza il guanto sopra la testa e raccoglie quella fucilata nel guanto. Primo out.
Filiput mette a segno tre imprendibili strike. Secondo out.
Ci guardiamo tesi e nessuno osa parlare. Il coach Miniussi, da sette inning con l’armatura da ricevitore addosso, continua a incitare Serena e, soprattutto, non si è lasciato sfuggire quasi neanche una palla per tutto il match.
Parte un lancio, il battitore gira e colpisce, ma la palla schizza verso l’alto, molto in alto, appena davanti alla prima base. Giulia Sandrin avanza. Sente la fiducia dei compagni di squadra che urlano “Ermaaaaaa va ti!!!”, ma nonostante questo si posiziona sotto quella palla che sembra non voler scendere mai.
“Ciamila!” urla qualcuno.
A pochi istanti dalla presa, urla un debole “mia!”. E puff. La palla entra nel guanto. E ci resta.
È il terzo out.
Abbiamo vinto.
ABBIAMO VINTO.
Urla, corse a perdifiato, abbracci. Ancora non ci crediamo. Siamo inebriati dalla vittoria.
Da una vittoria che nessuno si sarebbe aspettato. Nemmeno noi.
Dopo le grida di giubilo, riusciamo brevemente a ricomporci per salutare i Drei Biers che, come sempre, hanno permesso di giocare un match emozionante e interessante, rivelandosi degli avversari corretti e sempre piacevoli.
(Con grande affetto, questa vittoria è stata il nostro regalo di compleanno al co.co.coach Gabriele Bonutti che, al termine del match, aveva ancora fiato sufficiente per spegnere ben 22 candeline!)