Sprissadvisor: Key Dal Neri – Buttrio
Stelle: *****
Gli Spriss Rangers arrivano sul campo di Buttrio alle 20.30, per l’antipasto. La terra rossa è perfetta, le righe bianche impeccabili e indelebili, i fari creano una piacevole luce d’atmosfera. I dugout sono arredati in stile sobrio e minimalista. Il verde dell’erba curata si abbina perfettamente alla tonalità mattone del diamante.
Voto alla location: DIESCI.
Alle 21.00 inizia il servizio. Il primo inning è a base di ottimi spunti in attacco, da parte di Cris Fabbro e Monty, ma anche dei bomber Centini e Go, che non riescono però a soddisfare il palato e a portare nessun punto. In difesa, il solido Zotti lancia con freddezza, mentre Cris in interbase si affida all’esperto Centini in prima per realizzare due fulminanti eliminazioni.
Dopo questo antipasto gustoso ma poco sostanzioso, arriva il secondo. Si ripete purtroppo la delusione dell’inning precedente: nonostante le basi ottenute da Zotti, Go, Alba Zulini e Genny Gregorin, ci portano via il piatto con due uomini ancora in base ed eliminazione al volo di Erma.
La difesa lavora bene con Genny in seconda base che blocca diverse palle insidiose, ma qualche imprecisione di troppo permette ai padroni di casa di segnare un punto.
Nel terzo inning il tabellone si muove: superbattuta di Go, valida di Gregorin che porta a casa Miniussi, siamo 2 a 1. In difesa Zotti continua a tenere tutto sotto controllo, con la difesa Spriss che lo coadiuva. Un’ottima battitrice dei padroni di casa coglie una palla decisamente in ball e decide di mandarla in esterno, mandando in confusione la difesa blu royal. Una discreta valida assume quindi i connotati del fuoricampo interno. Il battitore seguente mette nuovamente a segno una sonora legnata che li porta sul 4 a 2. E gli Spriss iniziano a mangiarsi le mani, perché quelle due battute stanno sullo stomaco.
Voto alla digeribilità: MENO DIESCI.
Il quarto inning inizia con un attacco nervoso ma efficace. Zotti e Zulini arrivano in base, con scivolata a carta abrasiva in seconda. Erma, spietato e inesorabile, serve una gustosa battuta in esterno centro che ci permette di segnare 3 preziosi punti. Lo svantaggio si assottiglia.
Al quarto inning in difesa cambia la musica e il coach Miniussi mette in campo il sorbetto: il sempre freddo Enrico Ermacora sulla pedana di lancio. I suoi lanci sono piuttosto precisi, nonostante qualche ball qua e là. Gli avversari però prendono le misure e decidono di dare la svolta: toccano infatti il piatto di casa base per ben 4 volte.
Voto all’impiattamento: QUATTRO.
Siamo nella posizione scomoda dell’8 a 5. Mancano ancora tre inning e tutto potrebbe succedere. E invece no. Giurissa porta a casa un punto grazie a Zulini ed Erma, ma seguono tre out e l’inning finisce così.
In difesa arriva la portata da Stella Michelin: Serena Filiput che, senza pietà alcuna, sparecchia il piatto di casa base a suon di strike. Nulla possono contro i suoi lanci ad effetto neanche le pesantissime mazze di quegli omoni grandi e grossi di Buttrio.
Il finale è un nulla di fatto. Un serie di sfortuite coincidenze, battute poco incisive e strike serviti con eleganza dall’ottima lanciatrice avversaria.
Ultimo inning, ultimo attacco e ultima speranza di recupero: Giurissa finisce strike out, Filiput ed Erma vengono eliminati a seguire.
Finisce così il match, con l’amaro in bocca.
Voto all’amaro: ZERO.
La partita, conclusasi con un onesto 8 a 6, è seguita da un lauto banchetto che prevede: ottimo pasticcio al ragù casereccio, abbondante e succosa griglia mista, contorno di patate fritte dorate e croccanti al punto giusto.
Voto alla cucina: DIESCI PIÙ.