Redipuglia, sabato 26 giugno.
Ore cinque e mezza di fuoco.
I padroni di casa scendono, anzi, più correttamente si spalmano in campo contro i temutissimi Drei Biers di San Lorenzo Isontino, niente popò di meno che i vincitori del campionato 2020.
La temperatura reale è di 34°C, quella percepita di 52°, ma che aumenterà nel corso delle due ore successive, producendo un piacevole effetto dimagrante sauna infrarossi soprattutto per i ricevitori.
Il diamante schierato in campo dal coach Federico Miniussi, coadiuvato dal co.co.coach Gabriele Bonutti, è una roba da cinquanta carati almeno.
In pedana di lancio il solido Zotti, dentro l’armatura a casa base l’inossidabile Suna Leghissa, in terza il potente Go Bonutti, interbase il felino Cris Fabbro, in seconda l’insidioso Erma e in prima il granitico Marco Viezzoli. Ma gli esterni mica fanno schifo eh: abbiamo infatti un pregevole Monty in esterno sinistro, un elegante Mauro Viezzoli al centro e una leggiadra Silvia Pastorcich a destra.
E infatti ragazzi con una formazione così i Drei Biers non hanno potuto fare molto: il primo inning finisce con un solo punto, perché Zotti infila i suoi strike e la difesa Spriss non perdona. Tre out quasi comodi.
In attacco gli Spriss sfavillano nel primo inning con un bel giro di mazze pesanti portando a casa ben tre punti.
Beh, per fortuna che siamo umili e non ci siamo montati la testa. Perché da lì in avanti i Drei Biers iniziano a pestare duro e inanellano una serie di inning in attacco finiti per 4 punti. Sicuramente merito di ottimi battitori, con alcuni fuoricampo degni di nota, ma anche di alcuni errori della difesa Spriss, che potremmo definire imperdonabili. Se non fosse che noi siamo molto indulgenti con noi stessi e ci perdoniamo facilmente.
Anche in difesa gli avversari del San Lorenzo si dimostrano davvero solidi: il catcher le ferma tutte, gli esterni raccolgono nel guanto ogni cosa, spezzando i nostri sogni di gloria, le lanciatrici che si susseguono in pedana sono una meglio dell’altra e più di qualche Spriss Ranger resta inebetito con lo sguardo sul lanciatore quando la palla è già arrivata nel guanto del ricevitore.
MA NON TUTTI! E CHE DIAMINE.
In attacco vediamo delle perle rare blu royal: i due temibilissimi fratelli Viezzoli fanno scattare la catapulta infernale che altroché i gemelli Derrick. Nel senso che l’ottimo Mauro piazza un doppio che lo porta in seconda base e viene catapultato a casa base dal fratello Marco che, in box di battuta dopo di lui, scaglia una palla velenosa in esterno, realizzando a sua volta un doppio. Mentre Mauro segna punto, con una corsa mozzafiato, terminata con accenno di enfisema polmonare in dugout (ma invece era solo terra rossa in gola per fortuna).
Ma non hanno battuto solo loro due! Sorprende in attacco anche Zotti, in giornata positiva, che in battuta realizza due valide, il sempre impeccabile Cris Fabbro che fa tremare la difesa in più di qualche occasione, Federico Miniussi che la fa volare in esterno, purtroppo però nel guanto di quella ragazza che ha fatto tutto lei, e il sornione Erma che, zitto zitto, la infila sempre fra le teste dei giocatori in diamante.
Però l’uomo partita in attacco è senza dubbio il nostro potente Monty, l’uomo che non deve chiedere mai. Che aspetta la palla giusta, gira con viulenza e la spara dritta fra le auto parcheggiate verso il Sacrario. Scatta il tripudio Spriss Rangers.
L’articolo potrebbe pure finire qui, in questo climax di vigore maschile in attacco, e invece no.
Perché ci sono almeno altre tre cose che vanno ricordate di questa memorabile partita.
L’ottima prestazione di Silvia Pastorcich che da come arriva in campo, con le belle trecce, il trucco e il sorriso, si capisce che ha la giornata giusta. La definirei grintosa. E con grinta infatti mette a segno una bella serie di strike che permettono ai compagni di squadra di giocare bene.
La seconda cosa è lo strike out psicologico di Alba Zulini che, con i suoi lanci, come dire… pacati e tranquilli mette a dura prova i nervi dello scalpitante omone dei Drei Biers che gira a vuoto per ben tre volte e finisce out sul piatto.
E la terza cosa è la presa al volo strabiliante di Cris in interbase, che si tuffa come un gatto e raccoglie al volo la bomba a mano scagliata con forza inaudita da Ciccio Ungaro dei Drei Biers che, sportivamente, applaude il gesto atletico.
Si conclude quindi dopo più di due ore, che a tratti sono sembrate cinque, questo rutilante match con il punteggio di 23 a 12 (ahimé) per gli avversari.
Ma la parte più bella, in cui tutti abbiamo vinto, è il terzo tempo, con pizza, birre, risate e un’arietta fresca che scendeva dalle vicine alture a rinfrescare i nostri corpi accaldati (e attenti alle cervicali!).