Sabato 20 maggio, ore 17, campo di Cervignano del Friuli. È qui che si disputa la quarta partita di campionato degli Spriss Rangers contro i padroni di casa, gli agguerriti Tigers.
Arrivo in campo con un’ora di ritardo, grazie al navigatore che mi ha mandato davanti al cimitero di un paese dal nome esotico, che probabilmente neanche esiste, e questo segno del destino mi sembra quasi di cattivo auspicio.
Giunta finalmente in tribuna, scorgo subito in lontananza il tabellone che segna un 7 per i Tigers, contro un 6 degli Spriss Rangers, e siamo al quarto inning. “Bene,” mi dico, “tutto può ancora succedere.”
Il prode Andrea Giurissa, inviato speciale sul campo, colma con la sua memoria la lacuna dei tre inning e mezzo a cui non ho potuto assistere. Con assoluta precisione mi racconta che al primo inning ha lanciato la Serena, e non sono entrati punti, oppure forse uno, poi il secondo e il terzo inning ha lanciato la Alba, e sono entrati un po’ di punti, prima tre forse e poi quattro. In effetti il totale potrebbe essere 7.
I primi tre attacchi della squadra redipugliese vedono l’encomiabile gesto atletico di Mauro Viezzoli che realizza un fuoricampo interno, inseguendo Alba Zulini con rischio di tamponamento. Ma alla fine ce la fanno entrambi ad arrivare salvi a casa, evitando la constatazione amichevole.
Da menzionare le ottime battute di Nick Centini e Cris Fabbro che fanno segnare ben 4 punti in un solo inning, nonché la scivolata a pelle di leopardo di Serena Filiput che tocca il piatto di casa base senza farsi eliminare.
Quindi sale sulla pedana di lancio Enrico Ermacora che, nonostante gli sforzi e lo sguardo glaciale, concede qualche ball di troppo che consente ai Tigers di incrementare il vantaggio arrivando a 11.
L’inning successivo decreta uno sconsolante 13 a 7 per i padroni di casa. Cris Fabbro sorprende con i suoi lanci inusuali e spinge gli avversari a girare a vuoto. Eppure non basta: alcuni punti entrano lo stesso, mentre gli attacchi Spriss non girano come sperato.
Lo spettatore accanto a me, poco esperto, chiede: “Ma 13 a 7 all’ultimo inning… possono ancora recuperare?”
Rispondo mestamente: “Beh, l’ultimo inning non ha limiti di punti, quindi teoricamente potrebbe ancora succedere di tutto, ma diciamo che è abbastanza inusuale che succeda.”
Ed è a questo punto che la ruota cambia improvvisamente giro.
Il lanciatore avversario (che ringraziamo per la gentilezza delle birre offerte dopo la partita) è davvero potente, ma come recita il famoso slogan “la potenza è nulla senza controllo”… complice forse la tensione o la stanchezza, i suoi lanci risultano molto imprecisi e colpisce alcuni battitori che quindi guadagnano di diritto la prima base. Sono già entrati alcuni punti, grazie a ottime e insidiose battute di Montini, Fabbro, Centini, Giurissa, Andrea Sandrin, Filiput e Braida. Fabbro, colpito al braccio, viene sostituito in corsa da Federico Miniussi, che raggiunge la prima base al suo posto.
Non posso ricordare esattamente la sequenza delle battute e di chi ha segnato i punti, perché ero troppo impegnata a urlare, ma ricordo palle sparate sopra la seconda base, una Serena che scivola in terza e si aggrappa con i polpastrelli sul sacco nel tripudio generale – salva! – e prese al volo mancate e punti che entrano, e ancora punti!
Gli Spriss hanno compiuto qualcosa di strabiliante: quando il settimo, e ultimo attacco, termina con il terzo out, hanno segnato ben otto punti. Sì, otto punti in un solo inning. Il punteggio è ora di 15 a 13 per gli Spriss Rangers e manca ancora l’ultimo attacco dei Tigers.
Sale nuovamente in pedana Serena Filiput, con l’arduo compito di tenere a bada gli avversari e non far segnare loro più di un punto.
La fatica e la tensione si fanno sentire, qualche ball che scappa, qualche battuta azzeccata e qualche errore difensivo, portano i Tigers a segnare un punto. Abbiamo due out. Le basi sono piene. Manca una sola eliminazione per mettere fine al match.
Serena lancia, il battitore – con poca responsabilità e quindi per niente agitato – gira la mazza, la colpisce in modo impreciso e la palla schizza verso l’alto sopra il diamante per ricadere con un rassicurante “CIUFF” nel guanto dell’implacabile terza base Monty.
Terzo out. La partita è finita!
Gli Spriss Rangers hanno vinto per un punto, con una rimonta che resterà negli annali blu royal.
PS: Grazie ad Andrea Giurissa per i suoi resoconti, non sempre precisi, ma sicuramente più precisi della mia scarsa memoria. E ricordiamo anche la sua spettacolare presa al volo in esterno sinistro, non mi ricordo che inning fosse… ma va ricordata perché ci ha fatto restare in apnea per mezzo minuto.