Normalmente non racconto mai con un articolo la partecipazione degli Spriss Rangers ai tornei, ma stavolta credo sia necessario fare un’eccezione.
Il torneo, organizzato dagli amici di San Lorenzo Isontino, è molto rinomato e richiama ogni anno numerose tra le più forti squadre di tutta Italia.
Sicché vi chiederete: come mai c’erano anche gli Spriss? Perché siamo simpatici!!
Per noi partecipare è stata una bella sfida, proprio perché sapevamo che il livello medio era parecchio più alto del nostro.
Inoltre il meteo non è stato clemente, perché – pur ringraziando il destino di non aver rovinato la festa con la pioggia – ci siamo ritrovati a giocare cinque partite in due giorni, immersi nell’afa più spietata della campagna friulana. E non solo: proprio nelle ore più calde, quando tutti sanno – come raccomanda saggiamente Studio Aperto – che gli anziani dovrebbero stare in luoghi freschi e bere tanto.
Non essendoci purtroppo centri commerciali climatizzati in quel di San Lorenzo, abbiamo optato per il secondo rimedio: bere tanto. Ma nessuno aveva puntualizzato che s’intendesse ACQUA.
Abbiamo quindi sfiorato per un soffio l’ambita Coppa Chiosco che è stata però meritatamente vinta dagli amici Pornets che ci hanno bruciato di qualche manciata di birre al rush finale, con dei professionisti del bicchiere di livello indiscutibilmente agonistico. Chapeau.
La vera sorpresa pertanto è che gli Spriss Rangers hanno vinto non al banco, ma in campo!
La prima partita del sabato l’abbiamo infatti dignitosamente conclusa con un meritato pareggio, di cui andiamo particolarmente orgogliosi perché la nostra formazione era piuttosto ridotta. Se non ci fosse stata la preziosa Roberta Dassie da Conegliano non avremmo probabilmente raggiunto il numero ufficiale. Preziosa non soltanto per fare numero, ma anche e soprattutto perché a ogni torneo ci ripete che è fuori forma e poi… SBAM! Piazza sempre almeno due o tre valide. Le quote rosa, anzi fucsia, degli Spriss Rangers erano notevoli, perché oltre a Roberta avevamo l’esperta Serena Filiput alla pedana di lancio, la sottoscritta in prima base in virtù della sua altezza e l’instancabile Suna Leghissa in seconda base (che è anche operatrice sanitaria e quindi ci dava una certa sicurezza in caso di colpo apoplettico). Ma non possiamo non citare anche l’atletico Elia Pasquali, altre solide braccia levate al baseball che si sono prodigate in spettacolari prese al volo per gli Spriss.
Le altre due partite della giornata le abbiamo perse, ma contro i Goonies e le Nutrie, due dei fiori all’occhiello dei tornei amatoriali italiani.
È la domenica mattina però che succede il miracolo. Siamo nuovamente ridotti all’osso. Ma è in questi momenti che le vere squadre tirano fuori i… fazzoletti e si detergono il sudore!
Dalla nostra abbiamo il fuoriclasse Christian Girotto, il campione dal cuore buono. Ma contro i Cignali, su quella terra rossa che brucia alle undici del mattino, ognuno dei presenti dà il meglio di sé.
Serena Filiput che lancia con tutto quello che ha. Emiliano Zotti che non molla e mette a segno numerosi strike. Mauro Viezzoli e Enrico Ermacora che prendono tutto al volo, Gabriele Bonutti dietro il piatto di casa base che dirige tutta la squadra, Alba Zulini che porta a casa punti con le sue sorprendenti battute, Giulia Sandrin (che sarei io) in prima base che fa out al volo e sul sacco. Andrea Giurissa che fa egregiamente il suo lavoro in esterno e in battuta. È un tripudio di azioni così belle che non sembrano neanche nostre!
Quando la partita termina con la nostra vittoria, non ci crediamo neanche noi. E non ci credono neanche quelli delle altre squadre che guardano il tabellone e si chiedono “ma veramente hanno vinto gli Spriss?!”
Ebbene sì, in nove, pochi ma eroici, siamo riusciti a giocare una delle partite forse tecnicamente più belle della nostra storia. In sostanza: non abbiamo fatto le nostre solite minch***e.
L’ultima partita delle due del pomeriggio contro i Basterds ha un’atmosfera da western. Non si muove un filo d’aria, la terra è rovente, gli occhi sono ridotti a fessure in stile Clint Eastwood. Ma non perché siamo i fighi: perché abbiamo sonno. L’atmosfera è sinistra, non in senso metaforico, ma nel senso che gli avversari sono praticamente tutti mancini. Contro di loro non c’è niente da fare. Non basta neanche il gesto eroico di Federico Miniussi, che torna in campo appositamente per questa partita, sfidando il caldo torrido e la Montessori, per coprire il ruolo di catcher, rimasto vacante dopo l’uscita di Bonutti. E neanche la rassicurante presenza di Ivan Cechet, giocatore dei Rangers di Redipuglia in prestito alla prestigiosa squadra di baseball di serie A dei New Black Panthers di Ronchi dei Legionari, che corre in nostro soccorso, prestandosi a farci da esterno centro. La perdiamo, ok. Ma ce la siamo sudata. Tutta, dall’inizio alla fine. (E quei Basterds potevano anche farmi arrivare salva in prima almeno una volta!)
Il torneo è terminato, le partite sono state tutte giocate.
E noi siamo sesti. SESTI. E non sesti su sei, sesti su dieci. Un risultato che noi stessi non avremmo immaginato di poter raggiungere.
Perché gli Spriss Rangers, come dice il nostro capitano Alba Zulini, “sanno sempre sorprendere”!
Un sentito ringraziamento al coach Federico Miniussi per aver gestito tutto l’ambaradan (e alla sua morosa Silvia Pastorcich per avercelo lasciato due giorni), al co.co.coach Gabriele Bonutti per aver parlato poco, a tutti gli Spriss che hanno dato l’anima e il sudore (e anche un po’ di sangue) in questi due giorni, e agli organizzatori del torneo, che hanno dato vita a un evento davvero piacevole e ben riuscito.
[Foto di Germano Satiri e Giulia Sandrin]