Sabato 20 Settembre abbiamo giocato un incontro amichevole sul diamante di San Lorenzo contro i padroni di casa.
L’incontro ha avuto un duplice scopo: celebrare i 50 anni della società Rangers Redipuglia e i 50 anni di baseball a San Lorenzo e preparare i cugini, vincitori del nostro girone, per i playoff per la scalata alla Serie B.
La partita termina 11 a 3 con i Rangers veramente in gran forma, che giocano un baseball semplice ma allo stesso tempo aggressivo, sia in attacco, dove tutti gli elementi del lineup segnano almeno una valida e ci sono state diverse battute di potenza, che in difesa dove a parte un paio di piccole sbavature, si rasenta quasi la perfezione.
Sul monte di lancio si sono alternati in ordine Di Michele, Zorzet, l’esordiente Bernardis in prestito dallo Staranzano e Girotto, che hanno letteralmente lasciato le briciole al lineup avversario dominando e gestendo le mazze sanlorenzine.
Ma il momento più emozionante arriva proprio all’ultimo inning con due out, ad un unico battitore dalla fine.
La partita si ferma e tutti, pubblico e giocatori, si alzano per l’ultima partita della carriera di Christian Girotto con il Manager Pantoja e il pitching coach Mederos che gli consegnano una pallina celebrativa con le firme di tutti i Rangers.
Abbracci e lacrime di emozione per un giocatore che ha vestito la maglia dei Rangers per 7 stagioni totalizzando più di 526 turni alla battuta, 106 rbi, 15 fuoricampi (tutti in una stagione, il 2001) e una media battuta vita di .306.
E questo solo con la nostra casacca, perché ha giocato con l’Alpina Trieste, il Ponte di Piave e altre formazioni nel nord est italiano, distinguendosi prima come potente battitore e prima base e in seguito, con l’avanzare degli anni, affidabile lanciatore.
Oltre a quanto fatto sul campo, Giro verrà ricordato per la persona che è fuori dalle linee di foul, sempre sorridente e irriverente, con la battuta pronta e con un grande senso autocritico.
Specialmente negli ultimi anni, quando era sul monte di lancio e la difesa non lo supportava a dovere ha sempre guardato verso sé stesso domandandosi cosa poteva fare di meglio per far andare le cose come voleva lui, cambiando la location di un lancio o il tipo di lancio.
Insomma, un esempio su tutti i fronti.
Ma in realtà Girotto non finisce di calcare i campi da baseball perché il figlio, Leonardo detto Leo, ci sta già dando grandi soddisfazioni con la formazione U12, quindi la storia di Girotto e il baseball continua!
Grazie Giro! Go Rangers