Come promesso, eccoci qua per un resoconto tecnico dettagliato del Torneo Giaguaro dei Rangers!
In prima battuta, va ringraziata la squadra dei classificatori capitanata da Marco Battistella e formata da Arianna Pagani, Tamara Cossar, Roberta Passaro, Erica Sojat, Barbara Marangoni, Matteo Curci, Valeriano Pozzar e ultimo, ma non per importanza Stefano “Bull” Burlini, che ci ha fornito le statistiche a e che assieme agli arbitri, Michele Zuliani, Attilio Pisani, Gualtiero Franco, Lucien Pizziga, Fulvio Bassan, Roger Zorzenon, Roberto Valentinis, Ennio Furlan hanno permesso di avvicinare il più possibile all’ufficialità la manifestazione.
Una piccola digressione: a volte si ha una percezione ridotta di quante persone siano necessarie per organizzare e mettere in pratica un evento come questo e il baseball del FVG ha risposto presente, mettendo a disposizione tutte le parti affinchè le cose si svolgessero al meglio nonostante il periodo. E non abbiamo citato tutti i dirigenti delle varie società, gli atleti, i tecnici e i genitori che hanno contribuito, ciascuno per la propria parte, a vivere dei momenti di “normalità”.
Grazie a tutti, davvero.
Ma torniamo a noi e alla nostra analisi:
Al termine del Torneo la nostra compagine con al timone Manager Frank
Pantoja, coadiuvato dal coach Andrea Bazzarini e il pitching coach Ivan
Mederos classificata seconda alle spalle dei New Black Panthers e con
alle calcagna ad una sola vittoria i White Sox che a loro volta seguiti
dai Tigers.
E’ da dire che a causa del maltempo non abbiamo disputato tre incontri,
due con Ronchi e uno con Buttrio che avrebbero potuto stravolgere la
classifica sia in positivo che in negativo, ma andiamo oltre e
concentriamoci sulle partite giocate.
Andiamo nel dettaglio dei fondamentali, battuta, lancio e difesa:
In battuta abbiamo una media di squadra di .253, seconda soltanto al Ronchi (.269).
La differenza pare essere minima, infatti bisogna andare più a fondo per
capire dove sta il gap: Ronchi (pur giocando una partita in più) ha
battuto più punti a casa (43 rbi contro 35 nostri).
Eppure in base ci siamo arrivati spesso (on base percentage .363) e
abbiamo fatto un buon lavoro spostando gli uomini (corridori avanzati
27, i migliori del torneo, è la statistica che indica quante volte i
corridori vengono spostati sulle basi per merito dell’attacco) e allora,
cosa è mancato?
Si può dire che siamo stati poco incisivi con gli uomini sulle basi, ovvero abbiamo sprecato molto:
81 i corridori lasciati in base, contro i 91 del Ronchi che però ne ha
portati a casa di più. Quindi ci è mancato il guizzo nel momento giusto
per segnare i punti sul tabellone.
Vedendo i singoli invece, spicca Giacomo “Jacky” / “Senape” Boscarol con
una media battuta di .419, secondo miglior battitore del torneo alle
spalle di Luca Furlani del Ronchi.
Sopra i 300 anche Capitan Cechet con .318 e molto bene i giovani
esordienti Brian Abate (.294) e Fanose “Fanny” Di Michele (.290), due
rivelazioni del Torneo.
Passando alla difesa, ci siamo confermati una squadra molto attenta e
precisa, con una media difesa di .973, identica a quella dei New Black
Panthers e primi nei doppi giochi (6).
Il monte è stato croce e delizia con una media di squadra di 4.14, terzi dopo Ronchi e Buttrio.
La punta di diamante e il lanciatore migliore del Torneo, è stato Simone
Bazzarini capace di totalizzare 1.23 di pgl in 44 inning, con 62
strikeout (1,4 ad inning) a fronte di 20 basi ball ed una media battuta
avversaria di .186.
Il tasto dolente è stato il bullpen che ha avuto difficoltà a controllare le mazze avversarie.
Curioso il fatto che il 61% dei punti sono stati subiti al settimo inning, contro il 28% nelle prime 6 riprese.
La spiegazione è che abbiamo scelto di affidarci ad un gruppo di
lanciatori giovani che giocoforza hanno bisogno di fare esperienza.
Ma anche in questo contesto ci sono spunti molto interessanti: Diego
Zorzet ha lanciato 14.1 riprese totalizzando 14 strikeout e una media
battuta avversaria di .196 e due salvezze, brutti scherzi ha giocato
l’emozione, che gli affatto concedere 9 basi ball che sono risultate
fatali.
In conclusione possiamo definire i Rangers del Torneo Giaguaro 2020 un
cantiere aperto, con diverse conferme, Bazzarini, Boscarol e Capitan
Cechet su tutti, e piacevoli sorprese come i giovani Di Michele, Abate
ma anche De Giusti che assieme agli altri senatori hanno combattuto con
grande spirito in questa manifestazione, nonostante le difficoltà del
periodo.
Il Torneo Giaguaro è finito ma tra un lancio e l’altro l’inverno si
avvicina e vuol dire che bisogna prepararsi per la prossima stagione.
Di certo l’augurio è che la collaborazione intensa cominciata quest’anno
tra le squadre della nostra regione continui proficuamente per tutti.
Go Rangers