Venerdì 31 luglio, ore 21.00. Gli Spriss Rangers, in divisa blu royal, si trovano sul suggestivo diamante di Redipuglia con gli Hornets di Castions di Strada, in divisa arancione fluo, per creare un contrasto cromatico mica da niente.
La memoria storica del campionato 2019 ricorda – ahimè – un non troppo incoraggiante risultato di 24 a 3 per gli Hornets.
Ma gli Spriss Rangers sono carichi, hanno assunto nel frattempo nuove temibili leve, giocano in casa, hanno il supporto dei loro fan e sanno che, questa volta, ce la possono anche fare.
La partita è stata così emozionante che vi chiedo un favore: concedetemi di raccontarvela in prima persona, perché stavolta, ad essere una voce neutra, proprio non ce la faccio.
I primi due inning sono molto favorevoli per i padroni di casa. Serena Filiput dà come sempre ottima prova in pedana di lancio e, coadiuvata dal buon lavoro in difesa di vari compagni di squadra, tra cui la granitica Elisa Ricupero in terza base con out al volo e altra presa sicura, permette di chiudere facilmente le due riprese, lasciando gli avversari a bocca asciutta.
Al terzo inning, sale in pedana Genny Gregorin che svolge egregiamente il suo compito, facendo battere gli avversari, che vengono però spesso fermati in difesa. Cris Fabbro in interbase non ne lascia passare una, gli esterni Luca Cotza, Nick Centini e Silvia Pastorcich fanno il loro lavoro, impedendo agli avversari di guadagnare troppe basi.
In attacco gli Spriss Rangers danno probabilmente il meglio di sé: Mauro Viezzoli, noto per le sue doti di battitore, piazza più di qualche battuta velenosa. Luca Cotza ruba, ruba e corre. E fa punti. Federico Miniussi fa valere la sua esperienza nel fastpicth e la colpisce sempre nel modo giusto per far correre i compagni di squadra.
Sulla pedana di lancio arriva quindi Alba Zulini che mette come sempre a segno i suoi tranquilli strike. E fa giocare. Suna Leghissa nel ruolo di catcher le ferma tutte, sicché anche lei fa il suo dovere più che bene.
Si vede davvero di tutto. Gli Spriss OSANO, perché sanno che soltanto osando l’inosabile hanno speranza di vincere.
Silvia Pastorcich stupisce con una scivolata “a strappo di natica” in seconda base: è out, ma lo spettacolo per gli occhi ne ha valso la pena. Zotti si incastra in una mezza rubata con scivolata doppia a pelle d’orso che intontisce gli avversari e gli permette di guadagnare una base. Nik Centini scatta come un ghepardo nella savana (e infatti anche il clima in campo è subsahariano) facendo penare gli avversari che se lo vedono spuntare dal nulla sul sacco. Enrico Ermacora va a battere e OH CAVOLO!!! Batte sempre! E mica batte per terra o alta che la prendono al volo, no: Erma le ficca sempre tese sopra l’interbase, laddove nessuno le può prendere. Monty, come le vere star, entra al quinto inning e la sua permanenza in campo è come la vita di una farfalla, breve ma SFOLGORANTE. Qualcuno infatti chiede dal dugout “chi porta dopo le birre?” e lui risponde urlando dal campo con voce stentorea quello che a me è sembrato un chiaro “PORTO IO”. Ma forse ho frainteso, perché viene espulso per linguaggio scorretto.
Devo lasciare il campo a metà partita, ma corro a casa per seguire il resto in diretta su Facebook. Non mi faccio neanche la doccia per non perdere nemmeno un secondo di quello che succede negli ultimi appassionanti inning. In pratica urlo da sola sul divano, lo confesso.
Il settimo inning si conclude 16 a 16.
Si deve giocare l’extra inning. Dove succede davvero di tutto.
E qui, signori, si compie il vero miracolo. Quello che è merito non solo della squadra intera, ma anche e soprattutto del coach e dell’aiuto coach e dei suggeritori. Senza i suggerimenti di Valeriano Pozzar, di Gabriele “Go” Bonutti (che non dimentichiamo: si smazza anche degli inning da catcher) e soprattutto di Federico “Tetris” Miniussi la vittoria degli Spriss Rangers non sarebbe stata possibile.
L’ottavo inning vede in pedana Emiliano Zotti. Non c’è limite di punti, in questo inning, quindi potrebbe teoricamente accadere il DISASTRO. E invece Zotti mantiene la calma, le mette al posto giusto, gli avversari battono e la difesa, inesorabile, li elimina.
Il tie break in attacco inizia con un corridore in seconda base che non è Usain Bolt: è Giulia Galantucci che, sfidando sciatiche e sudore, corre corre e corre e fa punto. FA PUNTO!!! Le mani tremano, i cuori fremono.
È di Cris Fabbro la battuta della vittoria.
La spedisce in esterno, ben oltre il diamante, laddove nessuno riesce a prenderla. I corridori in base girano e toccano il piatto di casa base uno dietro l’altro.
Gli Spriss Rangers segnano il ventesimo punto. VENTESIMO PUNTO.
E vincono.
Al termine di una partita emozionante, ricca di colpi di scena e di azioni spettacolari da entrambe le parti.
È la vittoria degli Spriss Rangers tutti. Dal primo all’ultimo. Da quello che ha giocato in serie A e fa fuoricampi, a quello che ha iniziato a giocare l’anno scorso ed esulta felice quando la mazza riesce a toccare la palla.
Ed è così che ci piace immaginare lo sport amatoriale: come una sfida, divertente ma seria, dove ognuno aggiunge un piccolo pezzettino del puzzle che compone il risultato finale.
Dove non ci sono primi e ultimi, dove non ci sono esclusi, dove anche chi assiste da fuori campo, come il nostro Emi “Griglietor” Dal Canto, entra trionfante sul diamante alla fine dell’impresa per festeggiare con tutti i suoi compagni di squadra.
Io non mi commuovo quasi mai.
Ma ecco, alla fine di questo racconto, ammetto che gli occhi sono un po’ più lucidi del solito.
Orgogliosa quanto mai di essere una Spriss Rangers.